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GLI AVVISI BONARI DELL’INPS

L’INPS sta inviando “avvisi bonari” ai datori di lavoro domestici che non hanno versato i contributi, o meglio che all’INPS risultano non versati. Sotto la lente ci sono i versamenti degli ultimi 5 anni, quelli precedenti sono infatti prescritti.  Nelle lettere inviate ai datori l’INPS segnala il trimestre, l’anno dei contributi non versati e la sanzione.

COSA BISOGNA FARE

In caso di mancato pagamento il datore di lavoro è tenuto a versare l'importo entro 30 giorni dal ricevimento, in un'unica soluzione, con il modello F24.  Oppure può  presentare domanda per la rateizzazione del debito utilizzando il modulo "istanza di  azione amministrativa” che si può recuperare nel sito dell’INPS alla sezione “moduli".

Se il datore non ha versato i contributi perché non ricorreva l’obbligo (permesso non retribuito, maternità, cessazione del rapporto) può:

  • §chiamare dal fisso il numero verde dell’INPS 803164, gratuito. Con il cellulare bisogna chiamare invece il numero 06164164 e precisare la motivazione del mancato versamento.
  • §inviare un fax al numero 800803164, o una mail, precisando la  data di cessazione del rapporto e i contributi versati e specificando i motivi per i quali non sono stati eventualmente versati.   
  • §utilizzare La funzione presente nel sito INPS per le segnalazioni. Si entra nel sito e si segue il seguente percorso: servizi al cittadino - autentificazione con PIN – lavoratori domestici - estratto contributivo.  Selezionando il relativo trimestre si può inviare la segnalazione via on-line.

Un gran numero di avvisi bonari riguarda la chiusura dei rapporti di lavoro. L’INPS per il versamento dei contributi conteggia le settimane per cui se il rapporto di lavoro non cessa di sabato rinvia alla settimana successiva il pagamento degli ultimi giorni della settimana. Esempio: se la chiusura del rapporto di lavoro è avvenuta martedì 31 marzo 2009 – è un esempio vero – ed è stata barrata nel bollettino dei versamenti la casella “ sono state lavorate tutte le settimane del trimestre”, l’INPS chiede anche il pagamento della prima settimana di aprile 2009, anche se non lavorata, senza tenere in considerazione che il datore di lavoro ha dichiarato e versato i contributi per tutte le ore lavorate in quel trimestre, fino al 31 marzo.

Non vogliamo essere troppo severi con l’INPS, conosciamo l’enorme evasione contributiva e la piaga del lavoro nero, ma nel campo del lavoro domestico si sta rasentando l’assurdo e l’inutile complicazione.

Bene l’informatizzazione, ma è giunta l’ora di mettere subito mano anche al resto, contributi compresi, per evitare nuove vessazioni. Chiediamo all’INPS di intervenire con urgenza e di rivedere tutta la materia.   

 

La segreteria

9 maggio 2014