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Toniolo ha quindi riassunto per macro-aree gli impegni di spesa del bilancio per l'anno in corso, sommando le risorse a libera destinazione e risorse vincolate: 1348 milioni per il territorio, l'ambiente e le infrastrutture, di cui 675 per la mobilità e il trasporto pubblico, 1071 milioni per il sociale, la cultura, l'istruzione, l'occupazione, il lavoro, la casa e la famiglia, 270 milioni per lo sviluppo economico, dei quali oltre 120 riservati al settore primario e circa 100 per il sistema delle piccole e medie imprese, quasi 32 milioni per l'assetto istituzionale e la governance e 476,5 milioni di spese tecniche e di funzionamento (rispetto ai 539 dello scorso anno). "E' di tutta evidenza - ha rimarcato il relatore - lo sforzo profuso in questo caso per ridurre le spese dell'apparato regionale, che infatti diminuiscono dell'11,5 per cento rispetto al 2011". Un bilancio di "irresponsabilità" perché, in un quadro di risorse limitate, non sceglie le priorità e i settori da sostenere. Questo il giudizio di Piero Ruzzante, vicepresidente della commissione Bilancio a palazzo Ferro-Fini, e relatore di opposizione al duplice disegno di legge, finanziaria e bilancio, in discussione in Consiglio. Ruzzante ha esordito in aula ricordando l'"eccezionalità" del ricorso all'esercizio provvisorio, avvenuto quest'anno per la prima volta dal lontano 1978 e ha criticato "approssimazioni, inesattezze e contraddizioni della maggioranza" sia nel percorso di formulazione e sia nell'esame istruttorio dei due provvedimenti, che hanno portato alla soppressione o alla modifica di numerosi articoli della legge finanziaria, da parte delle commissioni competenti. Ruzzante ha citato - in merito alla finanziaria - lo stralcio di tre articoli sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura che producevano solo un "irrisorio risparmio", la marcia indietro sui consorzi di bonifica, la cancellazione del Gruppo regionale di volontariato di protezione civile, dell'agenzia regionale Veneto Film commissione, del Centro regionale di restauro. Riguardo agli articoli licenziati (e ora all'esame dell'aula) il relatore delle opposizioni ha espresso forti riserve sulla pesante limitazione delle risorse destinate a finanziare nuove leggi che dovessero essere approvate nel corso del 2012 ("ciò lede l'attività e la dignità del Consiglio"), sull'ambiguità delle sanzioni per le escavazioni non autorizzate o irrispettose delle prescrizioni, sull'insufficienza delle risorse previste per la digitalizzazione delle sale cinematografiche del Veneto, sul passaggio dal reddito Isee al reddito Irpef per determinare le esenzioni dai ticket sanitari ("una decisione che sottrarrà 10 milioni di euro ai cittadini veneti"), sulla scarsa operatività dei vari fondi di rotazione previsti nella legge finanziaria. Ruzzante ha infine proposto di sopprimere il finanziamento per il meeting dei giovani veneti residenti all'estero, in quanto spesa non necessaria nella presente congiuntura. Quanto al bilancio, Ruzzante ha denunciato il "pesante arretramento" nel finanziamento di settori considerati strategici dello sviluppo del Veneto, come il turismo e la cultura, dove i tagli nel biennio 2010-2012 ammontano rispettivamente al 77 e al 60 per cento. "Un imbarazzante biglietto da visita per una regione - ha sottolineato - che dovrebbe sostenere la candidatura di Venezia e del Veneto a capitale mondiale della cultura nel 2019 con buona pace di chi, anche dai banchi della maggioranza, sostiene che turismo e industria culturale hanno una funzione anticiclica in tempi di crisi". "Va ancora peggio sul fronte della tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico - ha aggiunto - la riduzione nel biennio del 97,4 per cento delle risorse lascia soli gli enti locali e le forze dell'ordine nell'attività di prevenzione e di contrasto alla criminalità. Dai 23 milioni del 2009 si è scesi a zero". Ruzzante ha evidenziato inoltre le "sofferenze" del trasporto pubblico locale (35 milioni in meno rispetto al 2011), che - ha sottolineato - si ripercuotono soprattutto nei servizi ai pendolari, del fondo sociale ("smantellato"), delle politiche per la famiglia (meno 63,7 per cento), del terzo settore (fondi azzerati), dell'edilizia scolastica (azzerato il fondo da 20 milioni) e dell'impiantistica sportiva, delle pari opportunità (meno 91 per cento). Indice puntato, inoltre, anche ai tagli 2012 al sistema delle piccole e medie imprese (meno 43 per cento), alle attività ittiche (meno 58,5 per cento), al sistema della cooperazione ("che vale il 9 per cento del Pil, ma nel bilancio della Regione è a zero"), agli interventi per la tutela del territorio e ai capitoli della Protezione civile.

Agenzia consiglio regionale 8.3.2012

Consiglio veneto: il dibattito su bilancio e finanziaria (3) - 08 marzo 2012

 

(Arv) Venezia 8 mar. 2012 - "Il bilancio 2012 non mette mano alla riorganizzazione della macchina regionale e della galassia delle società partecipate", ha criticato Laura Puppato, capogruppo del Pd. "Siamo in un periodo definito dal presidente Zaia di 'lacrime e sangue' ma poi la Giunta, invece di rimodulare le entrate e di ridurre le spese - ha polemizzato la capogruppo - con il bilancio 2012 va a mettere le mani nelle tasche dei propri cittadini più deboli, passando (a differenza delle altre Regioni) dal reddito Isee al reddito Irpef per il calcolo delle esenzioni dai ticket sanitari e imponendo ticket plurimi per un'unica prestazione diagnostica". Puppato ha criticato inoltre la scelta di non tagliare i fondi a Veneto Agricoltura, che ha un bilancio da 14 milioni di euro, e di incrementare la dotazione finanziaria di Avepa di 1,2 milioni, a fronte dei pesanti tagli imposti invece all'agenzia regionale per l'ambiente. "Questo bilancio non ha obiettivi di ottimizzazione e di efficienza degli apparati - ha proseguito - e a pagare queste inefficienze e l'immobilismo della Giunta sono i cittadini, il non profit, le associazioni che si prendono cura delle persone". L'esponente del Pd ha contestato le scelte di Zaia che "protesta contro lo 'scippo della tesoreria regionale da parte dello Stato", e nel frattempo adotta l'esercizio provvisorio, che non consente di pagare i lavoratori a termine, e continua a rinviare i pagamenti alle aziende e ai fornitori". Infine Puppato ha messo in luce il 'caos' nel quale sta avvenendo l'attuale percorso della legge di bilancio: "Il confronto e il lavoro emendativo dovevano avvenire nelle commissioni competenti. Invece non è avvenuto nulla di tutto ciò e la maggioranza si presenta in aula con oltre 80 emendamenti. Segno di confusione totale".Il consigliere del Partito Democratico Bruno Pigozzo analizzando l'intervento del Presidente Zaia ha osservato che lo stesso capo dell'esecutivo ha, in qualche modo, riconosciuto che è mancato il coraggio di guardare lontano, di programmare veramente. Pigozzo si è poi soffermato sulle tematiche della mobilità, illustrando due ordini del giorno che il suo gruppo ha presentato per chiedere anzitutto un'analisi accurata della situazione del trasporto locale finalizzata ad una ripartizione più equa delle risorse sulla base di nuovi criteri a partire dal secondo trimestre del 2012 mentre il secondo ordine del giorno sollecita una riforma del trasporto ferroviario puntando alla creazione di una società mista per la gestione del trasporto di merci e passeggeri. Stefano Peraro (esponente dell'Udc) ha messo in luce i ritardi, gli "artifici contabili" del bilancio 2012, le 'maggioranze trasversali' che si sono realizzate in commissione su stralci e aggiunte, e i ben 187 emendamenti alla legge finanziaria, molti dei quali firmati dalla stessa maggioranza. "E' questa la nuova cultura amministrativa e contabile affermata dal presidente Zaia?", ha polemizzato l'esponente Udc. "Se guardiamo ai problemi della mobilità e del trasporto pubblico locale o a quelle su Arpav o sul settore primario - ha aggiunto - abbiamo capito che la scelta strategica è quella del 'non fare'". A questo punto siamo proprio contenti di non condividere responsabilità in questa maggioranza e in questa Giunta. Ha concluso il dibattito odierno Claudio Sinigaglia del gruppo del Partito Democratico il quale ha affrontato i temi degli interventi regionali al servizio dei cittadini più deboli soprattutto anziani non autosufficienti e disabili. "In questi campi - ha rilevato - le risposte sono decisamente non all'altezza poiché la riduzione degli stanziamenti è drasticamente generalizzata al punto che si può dire che le politiche sociali venete sono in via di esaurimento anche perché dipendono sempre più dalla spesa sanitaria". Sinigaglia ha poi ricordato la riforma delle IPAB "sempre più necessaria ma che è ancora al palo per l'incapacità della maggioranza di affrontarla".

09 marzo 2012

Bilancio 2012: Consiglio convocato il 13, 14 e 15 marzo

(Arv) Venezia 9 mar. 2012 - Prosegue la settimana prossima la sessione del Consiglio regionale del Veneto dedicata al bilancio di previsione e alla legge finanziaria 2012. L'esame dei due provvedimenti riprende martedì 13 (a partire dalle ore 14.30) e prosegue mercoledì 14 e giovedì 15 (ore 10.30) con possibile prolungamento anche venerdì 16 marzo. Sono già stati depositati oltre 360 emendamenti (154 sui 30 articoli della legge finanziaria e 207 relativi alla legge di bilancio): un numero destinato a lievitare con gli ulteriori emendamenti che relatore, correlatore e Giunta sono autorizzati a presentare in aula.

Bilancio 2012: avviato il dibattito, la relazione di Toniolo (Pdl)

(Arv) Venezia 8 mar. 2012 - Con la relazione del presidente della commissione Bilancio Costantino Toniolo ha preso avvio, in Consiglio regionale, il dibattito sul bilancio di previsione 2012 e sulla relativa legge finanziaria. Il percorso in aula dei due provvedimenti, che costituiscono la manovra finanziaria della Regione per l'anno in corso, non potrà impegnare più di 60 ore, come concordato nella conferenza dei capigruppo in applicazione del nuovo regolamento. I lavori, dopo la giornata odierna dedicata alle relazioni di maggioranza e di opposizione, alla presentazione degli emendamenti e al dibattito generale, proseguiranno martedì 13 (inizio ore 14.30), mercoledì 14, giovedì 15 e venerdì 16 (inizio alle 10.30), con prosecuzione anche nella settimana successiva. Nel riepilogare gli stretti margini di manovra della finanza regionale per l'esercizio in corso, Toniolo ha evidenziato il sostanziale azzeramento dei trasferimenti statali senza vincoli di destinazione, la parziale riduzione di quelli vincolati (come il fondo per il sociale) e l'esaurimento della capacità di indebitamento della Regione. "Le risorse destinate alle politiche regionali calano quindi del 12 per cento - ha spiegato Toniolo - passando dai 1390 milioni dello scorso anno ai 1224 del 2012". Solo grazie alla preventivata vendita di immobili e patrimoni regionali, che dovrebbe fruttare 79 milioni di euro, ai fondi comunitari (451 milioni calcolando anche le risorse non impegnate negli anni precedenti) e alle reiscrizioni delle risorse vincolate (come i 334 milioni per la salvaguardia di Venezia e della laguna), si arriva a una 'massa' complessiva di risorse per il 2012 che sfiora i 3,8 miliardi. Va conteggiata a parte la sanità - ha chiarito Toniolo - "che con i suoi 8,6 miliardi (il 3 per cento in più rispetto al 2011), pari al 68 per cento del bilancio, resta sempre la voce più importante dell'intera manovra". Quanto alle previsioni di spesa, nonostante la riduzione di disponibilità finanziaria - ha sottolineato il relatore di maggioranza - "la Regione quest'anno ha confermato il sostegno a tre settori strategici: il sociale, la formazione e l'istruzione e il trasporto pubblico locale. Inoltre, a seguito dell'alluvione del 2010, ha avviato un piano di interventi di difesa idrogeologica del territorio stanziando 150 milioni di euro nel triennio". Toniolo ha quindi riassunto per macro-aree gli impegni di spesa del bilancio per l'anno in corso, sommando le risorse a libera destinazione e risorse vincolate: 1348 milioni per il territorio, l'ambiente e le infrastrutture, di cui 675 per la mobilità e il trasporto pubblico, 1071 milioni per il sociale, la cultura, l'istruzione, l'occupazione, il lavoro, la casa e la famiglia, 270 milioni per lo sviluppo economico, dei quali oltre 120 riservati al settore primario e circa 100 per il sistema delle piccole e medie imprese, quasi 32 milioni per l'assetto istituzionale e la governance e 476,5 milioni di spese tecniche e di funzionamento (rispetto ai 539 dello scorso anno). "E' di tutta evidenza - ha rimarcato il relatore - lo sforzo profuso in questo caso per ridurre le spese dell'apparato regionale, che infatti diminuiscono dell'11,5 per cento rispetto al 2011".

 

Bilancio 2012: la controrelazione di Piero Ruzzante (Pd)

(Arv) Venezia 8 mar. 2012 - Un bilancio di "irresponsabilià" perché, in un quadro di risorse limitate, non sceglie le priorità e i settori da sostenere. Questo il giudizio di Piero Ruzzante, vicepresidente della commissione Bilancio a palazzo Ferro-Fini, e relatore di opposizione al duplice disegno di legge, finanziaria e bilancio, da oggi in discussione in Consiglio. Ruzzante ha esordito in aula ricordando l'"eccezionalità" del ricorso all'esercizio provvisorio, avvenuto quest'anno per la prima volta dal lontano 1978, per - ha spiegato - "porre rimedio all'inefficienza politico - amministrativa della Giunta incapace di predisporre le proposte di legge finanziaria e di bilancio entro i tempi previsti". Un "segno di fallimento politico della maggioranza Pdl-Lega", secondo il relatore delle opposizioni, che pone il Veneto all'ultimo posto nella classifica delle regioni per i tempi di approvazione della manovra finanziaria. Oltre alla tempistica, Ruzzante ha criticato "approssimazioni, inesattezze e contraddizioni della maggioranza" sia nel percorso di formulazione e sia nell'esame istruttorio dei due provvedimenti, che hanno portato alla soppressione o alla modifica di numerosi articoli della legge finanziaria, da parte delle commissioni competenti. Ruzzante ha citato - in merito alla finanziaria - lo stralcio di tre articoli sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura che producevano solo un "irrisorio risparmio", la marcia indietro sui consorzi di bonifica, la cancellazione del Gruppo regionale di volontariato di protezione civile, dell'agenzia regionale Veneto Film commissione, del Centro regionale di restauro. Riguardo agli articoli licenziati (e ora all'esame dell'aula) il relatore delle opposizioni ha espresso forti riserve sulla pesante limitazione delle risorse destinate a finanziare nuove leggi che dovessero essere approvate nel corso del 2012 ("ciò lede l'attività e la dignità del Consiglio"), sull'ambiguità delle sanzioni per le escavazioni non autorizzate o irrispettose delle prescrizioni, sull'insufficienza delle risorse previste per la digitalizzazione delle sale cinematografiche del Veneto, sul passaggio dal reddito Isee al reddito Irpef per determinare le esenzioni dai ticket sanitari ("una decisione che sottrarrà 10 milioni di euro ai cittadini veneti"), sulla scarsa operatività dei vari fondi di rotazione previsti nella legge finanziaria. Ruzzante ha infine proposto di sopprimere il finanziamento per il meeting dei giovani veneti residenti all'estero, in quanto spesa non necessaria nella presente congiuntura. Quanto al bilancio, Ruzzante ha denunciato il "pesante arretramento" nel finanziamento di settori considerati strategici dello sviluppo del Veneto, come il turismo e la cultura, dove i tagli nel biennio 2010-2012 ammontano rispettivamente al 77 e al 60 per cento. "Un imbarazzante biglietto da visita per una regione - ha sottolineato - che dovrebbe sostenere la candidatura di Venezia e del Veneto a capitale mondiale della cultura nel 2019 con buona pace di chi, anche dai banchi della maggioranza, sostiene che turismo e industria culturale hanno una funzione anticiclica in tempi di crisi". "Va ancora peggio sul fronte della tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico - ha aggiunto - la riduzione nel biennio del 97,4 per cento delle risorse lascia soli gli enti locali e le forze dell'ordine nell'attività di prevenzione e di contrasto alla criminalità. Dai 23 milioni del 2009 si è scesi a zero". Ruzzante ha evidenziato inoltre le "sofferenze" del trasporto pubblico locale (35 milioni in meno rispetto al 2011), che - ha sottolineato - si ripercuotono soprattutto nei servizi ai pendolari, del fondo sociale ("smantellato"), delle politiche per la famiglia (meno 63,7 per cento), del terzo settore (fondi azzerati), dell'edilizia scolastica (azzerato il fondo da 20 milioni) e dell'impiantistica sportiva, delle pari opportunità (meno 91 per cento). Indice puntato, inoltre, anche ai tagli 2012 al sistema delle piccole e medie imprese (meno 43 per cento), alle attività ittiche (meno 58,5 per cento), al sistema della cooperazione ("che vale il 9 per cento del Pil, ma nel bilancio della Regione è a zero"), agli interventi per la tutela del territorio e ai capitoli della Protezione civile. Mancata applicazione dell'addizionale Irpef, che ha sottratto al bilancio decine di milioni di risorse disponibili, mancata riorganizzazione e riduzione dei costi degli apparati e degli enti partecipati ("considerati per lo più carrozzoni atti a soddisfare appetiti clientelari") e spese eccessive per la difesa legale (22 milioni di euro per avvocati e cause) e per pagare le penali connesse alla ricontrattazione di mutui (11 milioni) sono stati gli "altri errori" che Ruzzante ha imputato alla maggioranza e alla giunta Zaia. "Presidente Zaia - è stato l'appello finale di Ruzzante - dovremo cambiare musica, ma anche forse dovremo cambiare suonatori a livello nazionale abbiamo visto cosa significa cambiare suonatori. Per fortuna che Monti c'è, 300 punti di spread in meno sono un beneficio per tutti, anche per le imprese e le famiglie venete". Ricordando i 530 milioni sbloccati per i fondi Fas, i 140 milioni ottenuti in più per la sanità veneta, l'esponente del Pd ha ribadito che "il Veneto non è all'opposizione del governo Monti". "Lo sarà forse la Lega - ha chiosato - ma non è interesse delle imprese e dei cittadini del Veneto." Ruzzante ha quindi invitato il presidente Zaia a togliersi la "camicia verde" e a svolgere il proprio ruolo di rappresentante istituzionale di tutti i veneti. "Il Veneto ha bisogno di idee nuove - ha concluso - di rinnovamento, di un modello di sviluppo diverso e alternativo da quello proposto da questa maggioranza. Noi non".

Bilancio e Finanziaria 2012: il dibattito in Consiglio regionale

(Arv) Venezia 8 mar. 2012 - Dopo l'intervento del Presidente Luca Zaia, in aula è iniziato il dibattito generale. Primo ad intervenire il consigliere del PdL, Nereo Laroni, il quale ha posto l'accento sui temi della cultura. Dopo aver sottolineato che dal bilancio non emergono quelle che sono le linee strategiche che il Veneto intende perseguire nei prossimi anni per uscire dalla crisi congiunturale, Laroni ha dichiarato che è necessario potenziare le azioni a sostegno dei punti di forza presenti in regione, uno dei quali è senz'altro la cultura. "La Regione Veneto in questo settore - ha detto - investe il 10% di quello che investe la Provincia autonoma di Bolzano, risultando all'ultimo posto in Italia. C'è qualcosa di paradossale in questo, considerato che nel 2010 il valore aggiunto del comparto è stato pari a 68 mld €, con 1,6 mln di persone occupate. E paradossale - ha aggiunto Laroni - che in piena crisi si taglino le spese per la cultura, uno dei pochi settori che risultano produttivi, soprattutto se consideriamo che nel 2012 è prevista una movimentazione di 1 mld di persone e che il Veneto è senz'altro una delle mete più ambite. E' necessario - ha concluso - dare seguito alla realizzazione di una piattaforma digitale, approvata nella scorsa legislatura, che metta in rete e promuova tutto il patrimonio culturale del nord est". Dopo Laroni è intervenuto Graziano Azzalin (Pd), il quale ha voluto dare una lettura politica del bilancio, sottolineando come appaia la mancanza di programmazione, di una strategia complessiva. Azzalin ha poi focalizzato l'intervento sul tema dell'agricoltura. Dichiarando che "se è vero che l'agricoltura è un settore fondamentale ed ha bisogno di un sostegno concreto ed attivo da parte della Regione, non è pensabile che tutto si possa risolvere grazie ai marchi Dop e Igp: occorre agire su più fronti, favorire la diversificazione del reddito agricolo, agevolare il credito, supportare il Psr con ulteriori azioni amministrative e avviare un rapporto nuovo con l'Unione europea". Per quanto riguarda la tutela idrogeologica del territorio, Azzalin ha sottolineato "che si espleta attraverso la bonifica, tre i punti fondamentali: la Regione deve tener fede a una legge che è stata emessa appena tre anni fa, bisogna superare l'empasse nel quale si trovano i consorzi che non sono più in grado di garantire i servizi minimi essenziali e, soprattutto, è necessario che questa maggioranza si assuma la responsabilità degli errori commessi ed ammetta la necessità di affrontare una revisione della legge sulla bonifica". Il giudizio politico su questo bilancio - ha concluso Azzalin - è, per tutti questi motivi, estremamente negativo, soprattutto perché a questa amministrazione manca il coraggio di fare scelte che invece è proprio quello che dovrebbe fare". Per Gustavo Franchetto capogruppo dell'Idv "visti i tempi e visto che 'niente sarà come prima' è necessario imprimere una svolta decisiva al metodo con cui si affronta il bilancio. "Se continuiamo ancora a ragionare sulle singole poste di bilancio con la vecchia logica di aggiungere o togliere fondi di volta in volta - ha aggiunto - tra qualche anno il meccanismo della finanza regionale ci esploderà tra le mani. Serve aumentare la conoscenza e la coscienza di quelle che sono le spese necessarie e quelle che sono, invece, superflue". Per il rappresentante dell'Idv "Solo alla luce di questa consapevolezza si può impostare strategicamente la spesa pubblica regionale sulla quale sarebbe, in ogni caso, auspicabile un controllo continuo magari affidato a giovani laureati in economia". Franchetto si è, inoltre, soffermato sul piano socio sanitario individuando nella sua riorganizzazione, che deve comunque partire dai bisogni del malato, una possibile occasione di risparmio. Dario Bond capogruppo del Pdl ha individuato tra le cause dei problemi che colpiscono Italia e Veneto nella paralisi delle opere pubbliche (40 nella nostra regione) bloccate soprattutto dalla burocrazia. "E' necessario quindi - ha aggiunto - rialzare la testa guardare in avanti in termini di investimenti, di progettualità razionalizzando le risorse concentrandole dove veramente è necessario cominciando, ad esempio, dal settore mobilità dando avvio, assieme ai sindacati, ad una riforma strategica complessiva del Trasporto pubblico locale che responsabilizzi l'intero Consiglio regionale e le forze sociali. Bond si è poi soffermato, a sua volta, sul piano socio-sanitario sottolineando che il 2012 è un anno "di passaggio" per cui è necessario impostare politiche sanitarie in grado di guardare al futuro razionalizzando le spese ed eliminando quelle non indispensabili. Bond si è, infine, detto d'accordo sulle proposte lanciate dal collega Laroni per organizzare eventi culturali da valorizzare meglio anche nelle loro valenze economiche e occupazionali e si è soffermato su vari settori come servizi sociali, protezione civile e agricoltura. Sergio Reolon consigliere del Partito Democratico ha rilevato che la manovra finanziaria è anche occasione per una verifica dell'operato del Governo regionale inserita nel contesto di crisi complessiva e delle risposte che ha saputo dare. "Per Zaia - ha aggiunto - la Giunta funziona alla perfezione, ma la società, ad esempio i sindacati dei trasporti, parlano di un'assenza totale di strategia della stessa Giunta. Credo proprio che abbiano ragione". Per questi motivi secondo Reolon "serve un approccio diverso dai soliti tagli lineari da apportare, voce per voce, al bilancio. Serve una visione globale e strategica che è assente dalla manovra presentata dalla Giunta veneta, inchiodata su vecchie logiche". Entrando nei contenuti della manovra Reolon ha, infine criticato i tagli agli uffici per l'informazione turistica e, per quanto riguarda la sanità, l'accentramento regionale che limita le scelte che dovrebbero essere prese a livello locale.

 

 

Bilancio Regione Veneto 2012: gli emendamenti UDC

 

(Arv) Venezia 7 mar. 2012 - I consiglieri regionali dell'Udc Stefano Valdegamberi, Raffaele Grazia e Stefano Peraro hanno reso noti, con una nota, gli emendamenti presentati in occasione della discussione della Manovra Finanziaria che inizierà domani nell'aula di palazzo Ferro-Fini. "La nostra - affermano - sarà una manovra emendativa concentrata su pochi, significativi articoli, nella consapevolezza delle ristrettezze del Bilancio regionale e del necessario ridimensionamento di molte voci di spesa. Dobbiamo ricordare che, come sempre, non tutte le spese sono uguali, e se alcune possono essere, giustamente tagliate, altre spese non sono fini a se stesse, ma creatrici invece di ricchezza e di capitale umano". Tra tutti gli emendamenti proposti gli esponenti dell'Udc segnalano quelli che riguardano: la possibilità, per gli enti di formazione senza scopo di lucro, di non presentare la fidejussione a garanzia degli anticipi e delle richieste di rimborso fatte alla Regione, questo per permettere a queste strutture di operare senza doversi dotare di quei mezzi finanziari che, in molti casi, ne pregiudicano l'operatività. Altri emendamenti Udc riguardano la ricostituzione del capitolo a favore degli IAT provinciali "poiché in una Regione prima in Italia come presenze turistiche non è pensabile l'eliminazione "tout court" dei finanziamenti a queste strutture così come ipotizzato dalla Giunta regionale". Il gruppo Udc richiede, inoltre un finanziamento più consistente per l'adeguamento tecnologico delle sale parrocchiali e patronati, poiché con il passaggio al digitale molte sale rischiano di morire, non avendo i fondi necessari all'adeguamento richiesto per proiettare con questo sistema in digitale. Altre richieste di finanziamento riguardano: le iniziative e manifestazioni culturali, l'attività di Veneto Strade; le politiche sociali; il sostegno delle popolazioni colpite dagli eccezionali eventi di calamità naturali del 2010 della provincia di Padova, il sostegno scolastico a favore di bambini con difficoltà di apprendimento, l'accesso al credito delle imprese agricole e i Consorzi di Bonifica.

 

 

 

01 marzo 2012

Sociale. Franchetto (IdV): garantire a case riposo livelli assistenza previsti

(Arv) Venezia 1 mar. 2012 - Garantire alle case di riposo quei livelli minimi stabiliti già dal vecchio piano sanitario, in termini di quantità di personale addetto agli anziani ospiti. Lo dichiara il capogruppo regionale di Italia dei Valori, Gustavo Franchetto, dopo l'incontro tra l'assessore ai servizi sociali, Remo Sernagiotto ed i rappresentanti delle 285 case di riposo venete, per capire la loro funzione per il futuro e discutere sulla possibile costruzione di un nuovo modello che le trasformi in centri di servizio. "Fa piacere sentire che Sernagiotto vuol mettere mano all'assistenza all'anziano nel Veneto sotto profili nuovi. Però, prima di pensare a nuovi enti o agenzie uniche (che speriamo non diventino nuovi carrozzoni), preoccupiamoci di garantire quei livelli minimi stabiliti già dal vecchio piano sanitario, in termini di quantità di personale addetto agli anziani ospiti delle case di riposo. Perché oggi - ribadisce il consigliere dipietrista - abbiamo dappertutto personale eccellente, composto da bravi e capaci professionisti, ma numericamente carente rispetto agli ospiti presenti. Ci sono turni notturni in cui un solo operatore deve dare risposte a decine di anziani non autosufficienti. Così l'anziano è costretto a stare mezze giornate da solo, senza vedere nessuno che passi ad accudirlo. Chiunque abbia un parente in casa di riposo ve lo confermerà. L'assessore, prima dell'agenzia unica, si preoccupi di rivedere i costi delle rette, sui cui ci sono ampi margini per far risparmiare le famiglie ed anche l'ente pubblico. Perché - spiega il consigliere - oggi l'anziano è un business. Tra il costo che paga la Regione e quello che paga la famiglia, le case di riposo hanno entrate importanti, tanto è vero che fanno anche numerosi investimenti. Bene favorire la domiciliarità - conclude il dipetrista - ma non togliendo i milioni del fondo. Sernagiotto non deve allargare le braccia e dire "non ci sono stati dati", ma lottare per mantenerli e strapparne di ulteriori".

 

 

Bilancio 2012 approvato in commissione

 

(Arv) Venezia 1 marz. 2012 - Anche il Bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012/2014 ottiene, con i voti della maggioranza e quelli contrari delle opposizioni, il via libera dalla Commissione Bilancio, presieduta da Costantino Toniolo e passa ora, assieme alla relativa Legge Finanziaria, all'esame dell'aula consiliare. Si tratta di una manovra che ammonta a circa 13 mld di euro, dove le voci più significative sono gli 8 mld € destinati alla sanità, 675 mln € per la mobilità regionale, circa 874 mln € per interventi sociali e 423 mln per istruzione e formazione, 334 per la salvaguardia di Venezia e della Laguna. In fase di discussione la Commissione ha respinto con i voti della maggioranza, a favore le opposizioni, quanto proposto dalla Commissione Ambiente, che prevedeva un ulteriore finanziamento di 11 mln di euro all'ARPAV, 2 mln di € per interventi di ripascimento degli arenili erosi, 600 mila € per le spese del servizio idrografico e mareografico trasferito alla Regione. Motivo della bocciatura delle tre proposte, presentate in Commissione Ambiente dal Presidente Nicola Finco e dall'assessore all'ambiente Maurizio Conte e approvate anche con i voti della maggioranza, il fatto che i capitoli di spesa dai quali si intendeva reperire le risorse necessarie non avevano sufficiente copertura. Nel condividerne le finalità, sia l'assessore al Bilancio Roberto Ciambetti, sia il presidente Toniolo hanno sottolineato la necessità di reperire, in fase di approvazione consiliare, altre modalità di finanziamento. Stessa motivazione è stata espressa per la bocciatura degli oltre 60 emendamenti al Bilancio presentati dalle opposizioni. Tra questi particolarmente significativi sono quelli che chiedevano un finanziamento di 15 mln di € per far fronte agli oneri derivanti dall'effettuazione dei servizi minimi automobilistici e lagunari, 10 mln € per contributi regionali per finanziamenti alle imprese artigiane, 10 mln € di cofinanziamento regionale agli interventi finanziati dai Comuni per il sostegno all'accesso delle abitazioni in locazione, 9 mln € per il finanziamento alle province delle funzioni in materia di informazione accoglienza turistica e promozione locale, 5 mln € per il II stralcio SFMR, 8,5 mln complessivi ai Consorzi di Bonifica, 3 mln € agli enti locali per la sicurezza del territorio, 2 mln per il diritto allo studio universitario e per la mobilità degli studenti.

 

 

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