IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO PER COLF E BADANTI
IL CONTRATTO DI LAVORO PER COLF E BADANTI 2013 - 2016
Mettiamola così: gli aumenti contrattuali sono più che comprensibili. La retribuzione come sa ogni datore di lavoro domestico è lorda e il lavoratore dovrà denunciare al fisco il reddito prodotto con conseguente e significativa decurtazione, tramite IRPEF e addizionali varie, della retribuzione percepita. Il dramma dei datori di lavoro è noto: in gran parte sono persone con disabilità grave, anziani non autosufficienti e loro familiari, fiscalmente incapienti e neppure in grado di avvalersi delle deduzioni e detrazioni possibili.
Il costo del lavoro, per usare una terminologia sindacale, e l’impossibilità di regolarizzare il lavoratore straniero, sono le cause principali del lavoro nero e dell’evasione e dell’elusione contributiva a cui si aggiunge l’evasione ed elusione fiscale da parte del lavoratore domestico.
Entrambe le cause sono riconducibili alla stupidità della legge Bossi Fini, messa in discussione dallo stesso Fini. Che lo faccia anche Bossi è pretendere l’impossibile. Chiedere che il Parlamento la cestini è cosa buona e giusta.
Detto questo la nostra azione deve essere semplice e chiara: 1) bisogna ottenere la riduzione dei costi che gravano sui datori di lavoro disabili e non autosufficienti. 2) i lavoratori domestici/assistenti personali devono avere le stesse garanzie assicurative e previdenziali al pari di tutti gli altri lavoratori.
E’ possibile. Bisogna però mettere mano alla leva fiscale, rendere detraibile la retribuzione, trovare la formula dei rimborsi per gli incapienti, utilizzare la contribuzione figurativa piena per i lavoratori. In questo modo pensiamo che sia possibile garantire in futuro, molto più di quanto oggi non sia, il rispetto delle persone e del lavoro.
Flavio Savoldi
portavoce Movimento Handicap
